Fra gli altri, agli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria il servizio prestato è riconosciuto, agli effetti pensionistici, con la maggiorazione di un quinto per una massimo di 25 anni (in totale si possono conseguire 5 anni di maggiorazione). In altri termini, semplificando, ogni cinque anni di servizio è come se ne avessero lavorato sei ai fini pensionistici, così con 25 anni di servizio utile è come se se ne fossero lavorati 30 (c'è da dire che ormai, con il sistema contributivo, gli effetti di tale agevolazione sono del tutto residuali se non, per certi versi e paradossalmente, controproducenti). Detto beneficio si ottiene d'ufficio, senza la necessità di produrre alcuna richiesta. Tali periodi utili in maniera "figurativa" ai fini pensionistici, possono, a domanda e dietro pagamento del corrispettivo previsto, essere riscattati ai fini della liquidazione della buonuscita. Alla luce della normativa attuale, peraltro in evoluzione e rispetto alla quale si attende ancora, per la Forze di Polizia, la trasformazione della buonuscita in trattamento di fine rapporto, non si possono fare previsioni generalizzate circa l'opportunità e la convenienza di avvalersi di tale possibilità. Andrebbero fatti dei calcoli, molto ardui nell'attuale incertezza rispetto alle evoluzioni normative che interesseranno certamente la materia, per ciascuna situazione soggettiva. Personalmente, proprio per via dell'incertezza del quadro normativo, sono portato a pensare che sia "meglio l'uovo oggi ....". Motivo per cui non faccio istanza di riscatto. Ma non è detto che si rilevi la scelta migliore.
Buon lavoro, gennarino de fazio