Premesso che non sono direttore di alcunché, ma su incarico della Segreteria Nazionale - del tutto indegnamente - cerco solo di rispondere ai quesiti di natura giuridica di volta in volta sollevati, provo a fornire una prima e sommaria risposta al quesito da Lei proposto, considerata la sua particolarità ed il contesto del tutto speciale in cui si inserisce. Essendo avvenuto il fatto all'interno dell'intercinta, pare, infatti, potersi dapprima ravvisare il reato di pascolo abusivo, a meno dell'esistenza di speciali autorizzazioni in tal senso.
Occorrerebbe poi stabilire se la capra fosse o meno consenziente e se avesse raggiunto, al momento dell'accaduto, la maggiore età. Potrebbero ravvisarsi, in caso contrario, anche i reati di violenza carnale e maltrattamento. Inoltre sarebbe necessario conoscere il livello di soddisfazione raggiunto della capra medesima. Indicativo su tal punto è il modo di belare al momento della consumazione dell'atto (una cosa è "be - be - be", che sta ad indicare "insomma - così così", altra è "beeeeeeeeeeeeeeee - beeeeeeeeeeeeeeee"....).
Infine, occorrerebbe conoscere gli effetti che ciò ha prodotto sul formaggio. Si richiede dunque, per una risposta più ponderata, qualificata e definitiva, una consulenza della Segreteria Nazionale e, soprattutto del Segretario Nazionale Armando Algozzino, e - per l'analisi sugli effetti sul formaggio - un'analoga consulenza di un Dirigente sardo (suggerisco Picchedda e/o Lai).
Buon..... ehm ... ehm... lavoro,
gennarino de fazio