02.07.2007
La questione va inquadrata nell'ambito dell' "efficacia probatoria" della
visita fiscale. Secondo certa giurisprudenza e secondo la risposta, che
allego, fornita a suo tempo dall'Amministrazione, il medico fiscale non può
ridurre la prognosi certificata dal medico curante.
Pertanto, il dipendente deve rientrare in servizio, normalmente, allo
scadere della prognosi certificata, come detto, dal medico di fiducia, anche
se il medico fiscale dovesse ridurla.
Va da sé, che non devi effettuare nessun intervento né presso il dirigente
né presso nessun altro, tantomeno è opportuno polemizzare con il medico
incaricato di effettuare la visita fiscale.
Secondo detta interpretazione, difatti, semplicemente, nei casi di
variazione della prognosi da parte del medico fiscale, non bisogna tenerne
conto e rientrare allo scadere della malattia certificata dal medico di
fiducia.
Per completezza di informazione, aggiungo che, tuttavia, la questione non è
esattamente pacifica e la giurisprudenza in merito non è né univoca né
consolidata.
Allego, oltre all'interpretazione fornita dal DAP, anche la massima della
Suprema Corte di Cassazione richiamata.
Ciao,
gennarino de fazio