Approfondimento
UILPA Penitenziari
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Dal notiziario scientifico:
Incredibile scoperta !!!
Una G.A.S. esilarante… naturale

I laboratori del CNR hanno scoperto la causa dell’epidemia che ha colto migliaia di poliziotti penitenziari, costringendoli a sbellicarsi dalle risate fino allo stremo.

I ricercatori pensavano che fosse una reazione da stress. Indotto dalle drammatiche condizioni di lavoro che vede quel personale costretto a:

  • operare in ambienti malsani, controllando, con un rapporto da 1 a 50 minimo, una popolazione detenuta esorbitante stretta in celle anguste;
  • effettuare turni di servizio prolungati oltre le previsioni contrattuali, con lavoro straordinario obbligatorio e spesso non retribuito;
  • assicurare il servizio di traduzioni detenuti con mezzi fatiscenti e con forza al di sotto dei limiti fissati;
  • fare turismo di servizio, anticipando di tasca propria le spese di missione per cronica carenza di fondi;
  • ricevere un compenso integrativo in misura differenziata e ridotta rispetto ai colleghi di Polizia di Stato, Carabinieri e Finanzieri;
  • attendere da anni un vera mobilità volontaria;
  • avere la prospettiva di non ricevere l’aumento contrattuale per il prossimo quadriennio;
  • disperare di vedere l’organico aumentato e quindi sapere di non poter contare su mobilità volontaria e condizioni di lavoro meno pesanti.

…….. Hanno interrotto l’accertamento per timore che i super computers in loro dotazione andassero in blocco per la mole di dati negativi da memorizzare ed analizzare.

Non riuscivano a capire, soprattutto, cosa avessero da ridere quei poveri cristi.

Per fortuna sono entrati in possesso dei comunicati emessi dall’alleanza sindacale che si vantava di aver raggiunto un “accordo meraviglioso” con la delegazione governativa al Ministero della Giustizia.

Un appartenente al Corpo, da loro esaminato nel mentre era in preda alle convulsioni per le troppe risate,stringeva nelle mani, infatti, quei comunicati.

I comunicati erano intrisi dell’essenza di un GAS naturale esilarante che triplica il proprio effetto in ragione dei firmatari dell’alleanza e si moltiplica in ragione degli impegni già assunti dal Governo e “garantiti” come nuovi di zecca dall’alleanza.

Un fattore talmente alto vista la mole di impegni disattesi dal Governo e propagandati come oro zecchino dalla GAS che non lascia scampo a chi ne viene colpito. I poliziotti penitenziari, appunto.

Ai ricercatori, purtroppo, non è bastato individuare un primo antidoto, ricavato dalle dichiarazioni rese dal SIULP al termine dell’incontro con il Governo a Palazzo Chigi dopo che erano stati “illustrati!?” (vedere i commenti al documento unitario diramato il giorno dopo) i contenuti della Finanziaria e soprattutto, dall’intervento effettuato in corso di riunione dal portavoce della Consulta sindacale, Segretario Generale del SAP (che parlava, vale ribadirlo, anche a nome di SAPPE e SAPAF). Il portavoce di turno sparava a zero su Governo e Ministri responsabili delle Forze di polizia per la scarsa considerazione riservata ai sindacati di polizia e soprattutto agli operatori della sicurezza.

I ricercatori hanno dovuto attendere la pubblicazione del testo del disegno di legge della Finanziaria 2006, estraendo il componente essenziale da utilizzare come antidoto all’epidemia di risate che ha colpito la Polizia penitenziaria.

Il componente speciale è, proprio la natura stessa del provvedimento.

Analizzato neanche completamente nell’insieme ha prodotto gli effetti auspicati.

Le convulsioni per troppe risate sono cessate immediatamente.

Invero, è subentrata la depressione, profonda e generalizzata che, peraltro, ha colpito la gran parte degli italiani.

Una depressione talmente forte da resistere persino alla rilettura del comunicato della Grande Alleanza Sindacale (Sappe Sinappe FSA) del 29 settembre che titolava “La volpe e l’uva”.

L’intento del documento era quello di fare la morale, ricorrendo alla celebre favola di Esopo.

 

Hanno accusato le OO. SS. che avevano manifestato il 28 settembre, di protestare a vuoto. Peggio, lo facevano per rabbia, perché la GAS infatti si era assicurata, udite, udite:

  • l’assunzione dei 500 ausiliari;
  • l’assegnazione dei 5 milioni di euro sottratti con il “favoloso contratto” tanto da loro vantato alla Polizia penitenziaria. Come dire prima il danno, poi la beffa di farsi paladini del loro recupero;
  • il progetto di riordino delle carriere;
  • l’allineamento dei ruoli ispettori e commissari alla Polizia di Stato;

tavoli sindacali sui trasferimenti ex legge 104/92, sul GOM e su NTP.

Stando alle dichiarazioni di SIULP, SAP e di molte altre OO. SS. delle Forze di polizia, la GAS non deve avere le idee ben chiare. Con quel comunicato, infatti, hanno rischiato di provocare addirittura il tracollo fisico del personale, per un reiterato eccesso di risate dopo che le voci sulla finanziaria avevano già rallentato gli effetti dei loro precedenti comunicati.

A questo punto, però, una nuova tegola è caduta sulla testa degli appartenenti all’Amministrazione penitenziaria. Guardando il calendario, si sono resi conto che mancano troppi mesi a carnevale e che, quindi, quei comunicati non erano frutto di uno scherzo da buontemponi, non si trovavano su scherzi a parte, ma in presenza di affermazioni effettive.

I ricercatori sono stati ricontattati d’urgenza e pregati di individuare un antidoto per un nuovo effetto che, questa volta, potrebbe verificarsi sui componenti della GAS.

L’effetto Pinocchio..

Un effetto che metterebbe a rischio non si sa quante persone. Data le mole delle bugie dette, non avrebbero scampo causa l’allungarsi di troppi nasi.

Per chiudere, ricordo ai componenti della GAS che reclamare dignitose condizioni di detenzione, è indice di civiltà ed umanità. Lo è al pari dell’invocazione di quei provvedimenti di clemenza di cui il leader maximo della GAS, non molto tempo addietro, reclamava a piena voce l’adozione in assonanza con altre compagnie. Una voce ora arrochita e distratta da altri pensieri ed altre frequentazioni.

Giudicheranno i colleghi chi sta facendo demagogia puntando alla “caccia d’ottobre”.

Noi, proclamando lo stato di agitazione e indicendo la manifestazione, non ci avevamo pensato.

Come non ci ha minimamente sfiorati l’idea di mancare di rispetto ai colleghi impegnati nella celebrazione della Festa del Corpo.

Eravamo in piazza anche per loro.

Eravamo li per reclamare più dignitose condizioni di lavoro e la funzionalità del sistema penitenziario ed il rispetto dei diritti, infranti sempre più spesso.

Che la Festa sia riuscita non può che farmi, farci, piacere.

Non era nelle nostre intenzioni guastarla.

Non siamo stati noi a caricarla di polemiche e divisione estrema tra organizzazioni sindacali del personale.

La responsabilità delle polemiche ricade tutta sul ministro Castelli che, peraltro, ha inteso dare patenti di affidabilità oltre che riconoscimenti di legittimità che non dovrebbero competergli.

La legittimità a rappresentare alle OO. SS. la danno i colleghi.

Quei colleghi che numerosissimi erano in altra piazza della Capitale, gridando il loro orgoglio di essere Poliziotti ed operatori penitenziari e proprio per questo a reclamare quell’attenzione al sistema penitenziario che non sembra nelle corde di questo Governo.

Chiudendo mi rifaccio ad un detto popolare: Pensa male ed agirai di conseguenza.

Chi ha sollevato il problema della caccia alle tessere?

La GAS, naturalmente…esilarante.

Il Segretario Generale
Massimo Tesei