Approfondimento
UILPA Penitenziari
(vedi anche l'archivio)

 

> segue dalla home page >

Riordino delle carriere
Nessuna valorizzazione per la
Polizia Penitenziaria

Ieri la Camera dei Deputati ha iniziato la discussione in aula del Riordino delle carriere nel testo unificato licenziato dalle Commissioni I e IV.
C’è da segnalare il fatto che nella seduta del 12 gennaio scorso la Commissione Giustizia, in sede consultiva, (unica tra le commissioni che debbano esprimere il previsto parere) si è così espressa sul testo del riordino:
“PARERE ALTERNATIVO APPROVATO DALLA COMMISSIONE La Commissione Giustizia, rilevato che il provvedimento non riconosce né valorizza le legittime attese del personale della Polizia penitenziaria; considerato che si tratta di un provvedimento inadeguato che non fa corrispondere alla riorganizzazione del personale il doveroso riconoscimento finanziario, per le parti di propria competenza, esprime PARERE CONTRARIO”
Questo parere non fa altro che confermare il giudizio negativo espresso più volte da questa Segreteria su un riordino che riesce a scontentare, stando alle pubbliche dichiarazioni, la quasi totalità delle OO. SS. Delle Forze di polizia ad ordinamento civile e delle Rappresentanze riguardo tutti i ruoli e qualifiche.
C’è un aspetto, però, su cui il Ministro della Giustizia dovrebbe dare spiegazioni al Corpo.
Ci sono questioni (progressione in carriera dei Funzionari del Corpo, sia del ruolo ordinario che di quello speciale, periodo di tempo per l’avanzamento ad ispettore capo analogo a quello riconosciuto ai colleghi della Polizia di Stato, inquadramento al 31 dicembre 2000 dei sovrintendenti che avevano partecipato al corso di aggiornamento bandito nel febbraio del 2000) che inspiegabilmente, invece di essere affrontate, e risolte, nell’immediato sono state incluse nel riordino delle carriere.
Per effetto di questa scelta, infelice per usare un eufemismo, il personale interessato dovrà attendere il “riordino” per fruire dello stesso trattamento già riconosciuto ai colleghi della Polizia di Stato.

 



I tempi di discussione alla Camera del disegno di legge del Riordino non sembrano, peraltro, lasciare margini di tempo utili perché l’altro ramo del Parlamento possa ultimare l’iter procedurale per l’approvazione del Disegno di Legge prima dello scioglimento delle Camere per fine legislatura.
A meno di un miracolo che, pressoché tutte le componenti del Comparto Sicurezza non auspicano, non condividendo la sostanza del provvedimento.
Ancora una volta, quindi, il Corpo di polizia penitenziaria rimane al palo dovendosi accontentare di riconoscimenti morali che questo Ministro non sa trasformare in iniziative concrete.
Dopo i “trattamenti particolari” riservatici dalla legge finanziaria non si può parlare di un 2006 avviatosi sotto buoni auspici.
Non saranno buoni per i colleghi impegnati quotidianamente nelle traduzioni che si vedranno negata la diaria e l’indennità per servizio passivo, non lo sarà per quanti saranno obbligati a prestare servizio temporaneo “per esigenze dell’Amministrazione” fuori dalla propria sede di servizio anche in questo caso senza corresponsione della diaria di missione, non lo saranno coloro che dovranno pagarsi le cure per le malattie riconosciute dipendenti da causa di servizio, non lo sarà per quanti che vedranno decurtata in maniera pesante la base di calcolo per l’equo indennizzo.
Dove sono, ora, quanti vantavano gli accordi chiusi con il Sottosegretario Vitali ed il Ministro Castelli e le assicurazioni date loro dal Governo, accusandoci di strumentalità e demagogia?
Fanno finta di niente e non è una novità.

Il Segretario Generale
Massimo Tesei